Ruché “Chiovende” – Az. Agr. Ferraro
Vitigno endemico piemontese, in particolare nella zona di Castagnole Monferrato trova la sua culla prediletta.
Il nome pare derivi da roncet, malattia virale della vite al cui attacco il ruchè pare decisamente più resistente rispetto ad alcuni colleghi della zona come barbera e grignolino. Voci non confermate lo vogliono importato qualche secolo fa dalla Borgogna.
Il Chiovende rosso dell’Azienda Agricola Ferraro è un ruché in purezza con i profumi caratteristici e particolari del vitigno. Rose, fragoline di bosco, amarene e pungenze di spezie. Profumi dolci, delicati che riportano alla mente i potpourri di certe tisane. Aromatico mi viene da pensare. Come una sirena ammalia e seduce le narici.
Si libra leggiadro nel palato con ali di tannicità che contribuiscono a dargli un sottile spessore. Calore alcolico evidente ma non egemone e che non ne appesantisce la beva. La dolcezza (è secco) fruttosa e floreale si impadronisce anche del gusto avvolta in una sensazione setosa e allo stesso tempo vibrante.
Sorso scorrevole per alti livelli di piacevolezza. Potrebbe essere un ottimo vino quotidiano.
P.S. un sentito ringraziamento a Luigi Fracchia che mi ha omaggiato di questa bottiglia
Tag: degustazioni, ferraro, ruchè, vini piemonte, vino naturale, vino rosso, viticoltura biologica
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03/07/2013 a 12:41
Di ruchè avevo assaggiato solo quello di Cascina Tavjin e m’era piaciuto molto. Grazie per la segnalazione, appena posso lo proverò. In rete ho trovato diversi riferimenti a un ruchè di Ferraro, ma con un nome diverso (“Gaudente”) e una diversa etichetta (gialla fosforescente). Si tratta di produttori e vini diversi o c’è stato un semplice restyling?
03/07/2013 a 15:10
Conosco il ruchè di Cascina Tavjin, ottimo.
Ti consiglio di provare anche questo, merita davvero!
Il produttore dovrebbe essere sempre lui, ma non saprei dirti altro. Provo a chiedere direttamente a Maurizio.
03/07/2013 a 14:49
L’ha ribloggato su Whyne.