Ortrugo Frizzante 2011 – Gaetano Solenghi
Bottiglia acquistata circa un anno fa, durante la visita in cantina.
Mi venne descritto dal produttore stesso come un vino base, semplice, senza note di merito particolari.
A memoria non ricordo di aver mai provato un ortrugo fino ad ora e non ho quindi basi di esperienza per poter descrivere tale uvaggio.
Così memore della parole di Solenghi ho lasciato un po’ nel dimenticatoio questa bottiglia, non smosso da curiosità di assaggio.
Ma l’apertura ha confutato con decisione le mie aspettative.
L’ortrugo 2011 non è certamente un vino dotato di enorme finezza e forse la bollicina ha dato l’idea di essere un po’ grossolana (in verità potevo servirlo ad una temperatura appena inferiore), ma ha personalità da vendere!
Lievi profumi agrumati accompagnati da note di miele d’acacia e camomilla, e poi frutta secca.
Corpo e tono alcolico sono perfettamente uniti conferendo sostanza, l’acidità, seppur non troppo pungente, si fa sentire e ne sostiene la bevuta. Scorrevole con retrogusto leggermente amarognolo, si versa e riversa che è un piacere.
L’assenza di filtrazione gli dà una marcia in più (lo so, ho una predilezione per la tipologia) e lo rende più gustoso, succoso e avvolgente al palato.
Peccato averne avuto solo una!
Tag: degustazioni, gaetano solenghi, ortrugo, vini emilia romagna, vini naturali, viticoltura biologica
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29/10/2013 a 12:33
L’ortrugo lo conobbi qualche anno fa in vacanza per le strade dei castelli tra Parma e Piacenza, a Vigoleno o a Gropparello. Mi interessano molto questi vini per così dire ‘secondari’, se ne trovano ancora di ben fatti come quello che hai recensito tu, si fanno belle scoperte.
29/10/2013 a 16:38
Io invece sono ho appena iniziato la via della conoscenza dell’ortrugo. Ma chi ben comincia… 😉
Ciao Rolando e grazie di essere passato.
19/09/2014 a 15:31
Posso consigliarvi quello dell’azienda Croci ? Anch’io ho consosciuto l’ortrugo solo quest’estate, approfittando di una visita a quest’azienda… di cui pero’ vi raccomando i bianchi spontaneamente frizzanti (in primis il monterosso val d’arda, una vera curiosità).
Complimenti per il blog
20/09/2014 a 17:46
Ciao Adriano, e grazie per il tuo contributo.
Conosco i vini di Croci più per nome che per assaggi, ma seguirò il tuo consiglio e lì proverò quanto prima.