Un Dolcetto di Roddolo alla Locanda dell’Arco

 Sulla strada che ci conduce a San Fereolo ci fermiamo per il pranzo alla Locanda dell’Arco, in località Cissone.
Locale molto accogliente, cucina langarola in chiave leggermente moderna.
In genere io preferisco le osterie più tradizionali, ma qui abbiamo pranzato davvero bene.
Ci tornerei sicuramente.
Un elogio particolare alla Carta dei vini davvero copiosa e completa, con interessanti scelte al calice.
Anzi a dir la verità le carte erano 2, di cui una interamente dedicata a Barolo e Barbaresco.
 

Non ero in vena di esperimenti e quindi ho puntato sul sicuro: Dolcetto d’Alba 2009 (il Superiore era finito) di Flavio Roddolo.
La bottiglia regala un bicchiere che esala profumi di spezie, frutta rossa, e, sotto sotto, piccoli sbuffi di idrocarburi e leggere pungenze di sottobosco umido.
Approccio morbido sul palato, avvolgente, con un tannino rotondo che racchiude una freschezza succosa e fruttata (a mio parere riconducibile al vitigno) che gli dona grandissima bevibilità.
Ben percepibili ad ogni assaggio la sostanza e la polposità carnosa del liquido.
Suadente e vibrante, richiama in fretta un nuovo sorso.
Come al solito Roddolo è un gran bel bere.
Bottiglia finita in un amen.

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