Ogni bottiglia è diversa, parola di Camillo Donati

Ad integrare la mia visita alla cantina Donati di qualche giorno fa voglio inserire questo interessante video dove Camillo spiega come nascono i suoi vini. Vini veri, vini vivi che esprimono la loro diversità di anno in anno e nello stesso anno anche da bottiglia a bottiglia.

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2 commenti su “Ogni bottiglia è diversa, parola di Camillo Donati”

  1. guly Says:

    come avrai intuito dai miei commenti passati sono piu’ per i vini “naturali” che per l’industrializzazione ed accetto che ci siano (piccole) differenze tra una bottiglia e l’altra, pero’ ti scrivo una mia riflessione.
    il fatto che ogni bottiglia possa diventare imprevedibile rende il lavoro del sommelier (o distributore istruito), che dovrebbe conoscere perfettamente tutta la sua cantina, inutile quando si tratta di proporre il vino ed abbinarlo ma ancora prima quando propone al gestore l’acquisto di alcune bottiglie.
    l’estremo del milione di bottiglie perfettamente identiche e’ poco stimolante come minimo, ma l’altro estremo di ogni bottiglia a se’ rende inutile anche qualunque graduatoria o indicazioni sul retro-etichetta piu’ precise di “floreale e fruttato”.
    so per certo che c’e’ modo di avere bottiglie piu’ o meno stabili lavorando bene e senza snaturare il vino, ne berro’ parecchi tra verea e villa favorita; e mi chiedo quante volte, e spero nemmeno una, la scusa del non toccare niente serva a coprire mancanze altrove cosi’ come la scusa del tutto uguale potrebbe servire ad alcuni big per aggiustare uve in condizioni non adeguate appiattendone i sapori.


    • In effetti credo che il pensiero di Camillo sia stato appositamenta un pò estremo per sottolineare il fatto che il suo è un vino vivo e sincero, esente da quelle standardizzazioni o qualità organolettiche illusorie che vengono date dalla chimica.
      Credo che non toccare nulla per coprire certe mancanze (io le ho intese come mancanze di competenza del vignaiolo) sia impossibile, nel senso che se uno non è capace e non dà le cure e le attenzioni necessarie al vigneto non può produrre un buon vino, a meno che non abbia la bacchetta magica. Mentre l’ipotesi di correzioni di difetti con aggiunte e/o modifiche con sostanze chimiche e pratiche enologiche varie temo sia molto plausibile.


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